Quali sono i trend nel mondo del marketing digitale che promettono di esplodere nel 2019 e di aiutarti a incrementare vendite e profitti?
Te lo dico tra poco. Prima è importante ricordare un concetto fondamentale.
Il “digital marketing” non è qualcosa di diverso dal marketing: è semplicemente la parte del marketing che viene condotta sfruttando canali e strumenti digitali e/o online.
Per questo, se vuoi essere costantemente sulla cresta dell’onda e sfruttare al meglio le nuove tendenze, devi sempre ricordare che tutto parte dal mercato, dai tuoi potenziali clienti e dall’osservare in modo attento:
Infatti i bisogni fondamentali delle persone sono sempre gli stessi da secoli, tuttavia quello che cambia è il contesto e il modo in cui si sono abituati a soddisfare questi bisogni.
Il tuo compito, anno dopo anno, è quello di capire quali sono i trend in crescita e investire proprio su quelli
, prima dei tuoi competitor, abbandonando progressivamente gli strumenti o le piattaforme che “hanno fatto il loro tempo” e non rispondono più ai nuovi gusti del pubblico.
Quindi, per stimolare al massimo la tua creatività imprenditoriale e riuscire ad intuire i cavalli vincenti nel mondo del marketing digitale, per ciascuno dei suggerimenti qui sotto, chiediti sempre:
“Qual è il bisogno che vuole soddisfare la gente attraverso questo strumento”?
Già da anni la crescita dei video è in costante aumento e questi dati lo indicano in modo netto. Secondo le ultime ricerche, infatti:
Il punto è, quindi, che tipi di video è meglio creare e su quali piattaforme?
Video LIVE, in diretta, con una forte interazione del pubblico, con domande e risposte. La durata e lo stile variano molto in funzione del canale social che uno vuole sfruttare, ma la regola di base è sempre la stessa, ovvero chiederti:
Come è abituata la gente a fruire di un certo tipo di contenuto, attraverso un particolare strumento?
Sono stati indubbiamente tra i gadget più gettonati a fine 2018. Parlo dei cosiddetti “smart speakers” come Alexa (Amazon Echo), ovvero dei veri e propri assistenti personali che rispondono ai nostri comandi vocali
, ci forniscono risposte in tempo reale e permettono di gestire, anche da remoto, gli elettrodomestici smart delle nostre case e/o uffici.
Oltre che far sviluppare delle app specifiche per questi strumenti (come già accade da anni per gli smartphone) un aspetto cruciale sarà quello di modificare e migliorare i siti web in ottica SEO vocale
.
Anziché ottimizzare un testo per semplici parole chiave (es. “migliore ristorante pesce Lugano”), diventa importante inserire esattamente la domanda che farebbe al proprio assistente vocale un potenziale utente alla ricerca di un particolare contenuto (es. “qual è il migliore ristorante di pesce a Lugano aperto stasera”).
Servirà dunque prestare particolare attenzione alle pagine con le cosiddette FAQ perché rispecchieranno sempre di più lo stile di ricerca online dei prossimi anni.
Mentre la TV generalista è in forte crisi e offuscata dal mondo dei video on-demand (tipo Netflix, Sky, Amazon Prime…) per un certo tipo di pubblico - soprattutto in movimento - diventa sempre più importante poter ascoltare i contenuti che vuole, quando vuole e dove vuole
.
Quello che serve quindi è un canale di comunicazione simile alla radio, ma che sia più flessibile e soprattutto personalizzato, costruito addirittura su misura in funzione di dove siamo e di ciò che stiamo facendo
.
La risposta migliore arriva dai podcast: una specie di radio on demand via web che presenta un elenco di puntate con un titolo e una descrizione specifica che possono essere organizzati in playlist caricate nei nostri smartphone (un po’ come quando si faceva la compilation estiva scegliendo 15/20 canzoni tra centinaia di cd).
Molti podcast sono super focalizzati su un argomento o tema specifico e per questo il curatore diventa spesso una celebrità nel settore e gode della massima autorevolezza, vista anche la relativamente bassa competizione che c’è al momento sia in Svizzera che in Italia.
Creare un podcast (un format interamente audio) ha tempi, costi e difficoltà di realizzazione sensibilmente inferiori rispetto ad un equivalente video e per questo è uno strumento che un imprenditore potrebbe sfruttare facilmente per posizionarsi come esperto e punto di riferimento nel suo settore, generando traffico gratuito verso i propri siti online o negozi retail.
Già da alcuni anni si sente parlare di “influencer” (soprattutto nel modo digitale, della moda, del food e del turismo) e spesso i giornali citano costi proibitivi per un singolo post pubblicitario fatto sui loro canali social.
La sfida del 2019 in questo ambito in forte crescita è duplice.
Da una parte gli imprenditori (specie quelli senza budget illimitati) non vogliono solo pubblicità d’immagine ma misurare il ritorno sull’investimento (ROI), quindi diventa importante riuscire a tracciare ogni singola vendita per cercare di ricondurla ad un canale pubblicitario preciso
e abbandonare quelli che, anche se offrono tanta visibilità, portano poche vendite.
Dall’altra, ma sempre collegata al ROI pubblicitario, è più saggio puntare su micro-influencer, o influencer locali. Si tratta di gente con meno pubblico, ma molto più mirato, dal forte coinvolgimento e in cui l’influencer non venga visto solo come “star” ma come un vero esperto della nicchia e le sue parole vengano prese come suggerimenti all’acquisto autentici e senza doppi fini.
Rispetto a pochi anni fa la maggior parte del traffico online viene fatto da mobile, tramite tablet e soprattutto smartphone. Questo include anche le ricerche per prodotti da acquistare e gli acquisti stessi.
Non per niente le grandi catene di commercio online hanno sviluppato delle app per rendere l’esperienza di acquisto sempre più veloce, facile e personalizzata. Oggi però molto del marketing online parte da una interruzione, dal bloccare ciò che l’utente sta facendo (per es. navigando su siti o usando i social) e sottoporgli un messaggio pubblicitario o un suggerimento diretto per l’acquisto, soprattutto di un prodotto di front-end da un costo accessibile, tanto da rendere l’acquisto quasi d’impulso.
Il problema è che quando l’utente viene portato al di fuori della piattaforma di partenza per perfezionare l’acquisto il rischio di veder sfumata la vendita è decisamente elevato.
Per questo molti social (Facebook in primis) si sono evoluti e ora permettono di creare delle vere e proprie vetrine interne al sistema e non solo iniziare il processo di acquisto, ma anche di terminarlo, pagamento incluso, aumentando moltissimo il tasso di conversione e il ROI dell’investimento pubblicitario.
La sfida, quindi, per imprenditori e professionisti è quella di iniziare ad inserire una parte del loro catalogo all’interno delle piattaforme social, semplificando e velocizzando l’esperienza di acquisto.
Ognuno di questi trend nel mercato digitale è ormai una certezza e un’opportunità senza precedenti per lasciare al palo la concorrenza meno rapida a reagire. La vera domanda però è un’altra.
Infatti, se non hai il budget pubblicitario di una multinazionale e nemmeno un personale dedicato a ciascuno di questi strumenti, scegliere da quale iniziare è veramente critico e rischia di bloccare anche gli imprenditori più illuminati e proattivi.
Per questo, se vuoi puoi scegliere di formarti, come scuola offriamo diverse possibilità fra corsi online, corsi individuali o in azienda e puoi scegliere quello che meglio rispecchia le tue esigenze, perché ricorda: la formazione non è un costo ma un investimento su di te e il tuo futuro.
Guglielmo Arrigoni
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