Come trasformare i Carrelli Abbandonati del tuo Shop online in Clienti Paganti

Il tasso di abbandono medio di un carrello online è tra il 70% e l’80%.

A questo devi aggiungere le transazioni non andate a buon fine per problemi di processamento delle carte di credito o degli altri sistemi di pagamento. Riesci ad immaginare quanti soldi non sono potenzialmente entrati nelle tasche dei venditori a causa di questo problema?

Ma soprattutto… sai che molti di loro non sanno nemmeno di avere questo problema?

Questa guida in 5 passi è per spiegarti non solo perché la gente abbandona i carrelli online ma anche per capire cosa puoi fare concretamente tu per evitare che accada sul tuo sito .

Passo 1: Capire perché oltre il 70% dei carrelli vengono abbandonati

Le tue strategie devono essere basate su come oggi gli utenti acquistano online e tra le cause principali di abbandono della transazione troviamo:

  • Costi di spedizione inattesi (in oltre il 25% dei casi)

  • Creazione obbligatoria di un nuovo account utente (22%)

  • Preoccupazioni sulla sicurezza del sito (15%)

Questo ti deve far riflettere sul fatto che i clienti odiano essere presi in giro: apprezzano invece la trasparenza, la correttezza e la rapidità di acquisto.

Passo 2: Come calcolare il tasso di abbandono del TUO carrello

Spesso i sistemi di vendita online non sono composti da una sola pagina, bensì da una sequenza di pagine. Iniziano dalla pagina in cui si preme “aggiungi al carrello” e finiscono in una pagina di “ok, ordine ricevuto”.

In mezzo, tuttavia, ci sono altri importanti passaggi e in ciascuno di questi si verifica della frizione, ossia parte del pubblico si ferma, ci ripensa e, alla fine, non conclude la transazione. Per esempio potrai trovare:

  • Riepilogo dell’ordine
  • Creazione di un account utente
  • Inserimento dati di spedizione
  • Scelta metodo di pagamento
  • Conferma della spedizione

È importante, quindi, quando attivi la tua piattaforma di e-commerce avere un sistema che ti consenta di tracciare ogni singolo passo e ti comunichi quali sono gli step critici del sistema in cui la gente abbandona più frequentemente il carrello.

Passo 3: Aumenta le conversioni con queste best practice

Una premessa è d’obbligo: ogni settore e brand è diverso , quindi prendi queste indicazioni come una guida generale e fatti fare un’analisi approfondita del tuo sito da un consulente esperto di digital marketing.

  • Manda più di una email : non farti spaventare perché i risultati migliori (quando parliamo di carrelli abbandonati) si ottengono proprio con una email

  • Scegli il momento giusto per mandare le email : sbagliare l’ora potrebbe far precipitare le tue conversioni dal 10% al 20%

  • Ecco la scaletta ideale per le mail di follow-up : manda la prima entro un’ora, la seconda entro un giorno, la terza (e ultima) entro due/tre giorni

Un consiglio extra è quello di mandarle circa alla stessa ora di quando è stato abbandonato il carrello perché è probabile che quello sia un orario in cui il tuo potenziale cliente è abituato ad acquistare online.

Ricordati infine nelle email di follow-up di andare sul personale (usa il nome dell’acquirente), identificati in modo chiaro e consistente (specie nel campo FROM), fai un controllo con i sistemi anti-spam per verificare che la tua email non venga preventivamente bloccata e mai vista.

Passo 4: Includi suggerimenti per altri prodotti (correlati)

Inserire un consiglio per gli acquisti, specie se hai modo di riconoscere i gusti e le preferenze del tuo potenziale cliente (come fa Amazon in modo splendido), non solo aumenta il tasso di click e di risposta alla tua email, ma può perfino aumentare il valore medio del tuo carrello .

Avere un software di gestione del carrello che permette di capire quali prodotti sono di solito acquistati insieme ad un altro crea un’esperienza utile e personalizzata per l’utente e aumenta sensibilmente la fidelizzazione a lungo termine .

Passare da suggerimenti “generici” a personalizzati può far ottenere oltre il 200% di conversioni ulteriori.

Passo 5: Sfrutta più di un canale con il retargeting

Considera che molti degli acquisti avvengono da mobile e che, soprattutto a causa di siti non ottimizzati, gli abbandoni del carrello sono molto più frequenti su smartphone e tablet che da pc fisso.

Per fortuna però tutti gli e-commerce danno la possibilità di tracciare gli utenti e il loro comportamento attraverso il network di Google, Facebook e altri sistemi speciali.

Questo ti permette di far comparire una pubblicità mirata su siti, social, YouTube ecc. che ricorda loro quale oggetto avevano messo nel carrello e che non hanno ultimato la transazione.

La realtà è che, quando un utente abbandona il tuo carrello, come visto nel punto 1, sono più le ragioni tecniche che lo inducono a questa scelta. Il problema è che, specie se l’acquisto era più impulsivo che ragionato, una volta che lo stimolo è sparito, l’utente non si ricorderà più nemmeno di quel tuo prodotto che stava per comprare.

Qui sta la tua bravura nel seguirlo sui canali che frequenta con maggior assiduità e ricordarglielo il più velocemente e costantemente possibile , perché ogni giorno che trascorre fa crollare le tue probabilità di recuperare quella vendita lasciata a metà strada.

Hai presente quando vedi qualcosa su Amazon e poi ti viene mostrato dentro Facebook, in un Video su YouTube e in un piccolo banner dentro uno dei tuoi siti o blog preferiti? Si chiama RETARGETING ed è una strategia, un sistema ad-hoc per ottenere questa specie di “ombra digitale” e puoi integrarlo oggi anche nel tuo e-commerce .

E ricorda: la formazione non è un costo ma un investimento su di te e il tuo futuro.

Autore

Guglielmo Arrigoni

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