Perché le mie Campagne Pubblicitarie online non funzionano? Ecco i sintomi da monitorare
Hai investito tempo e denaro (“e non poco!”, dirai tu) per creare una campagna pubblicitaria online con tutti i “sacri crismi” ma i risultati non sono affatto vicini a quelli che speravi?
È da tempo che ti arrovelli per capire dove hai sbagliato e soprattutto cosa puoi fare per rimediare, ma ti sembra di non aver ancora trovato una soluzione sensata e credibile?
Questa guida ha proprio lo scopo di aiutarti nel capire cosa non funziona e come puoi risolvere questo problema. Ma prima facciamo una puntualizzazione importante per capire il contesto e lo scopo della pubblicità online.
Una buona campagna pay per clic (PPC) ha come scopo quello di intercettare (su vari siti o social) il traffico di utenti in target e, attraverso un link speciale, portarli su una pagina di destinazione legata al tuo sito; lì troveranno o un’offerta che li spinga ad acquistare un prodotto o servizio, oppure un modulo di registrazione per guadagnare un contatto da “nutrire” e coltivare in futuro attraverso la tua newsletter.
Questa la teoria. Sul campo però niente pare mai funzionare bene come a tavolino.
Ecco allora un’analisi di quelli che sono gli errori più comuni e i sintomi da tenere sotto controllo costantemente perché la tua campagna pubblicitaria sia davvero efficace e profittevole per il tuo business.
- Stai usando pochi soldi: tieni presente che oggi per fare pubblicità online di successo è necessario un impiego di risorse maggiore che in passato (in generale è sempre così e tanto più “maturo” è uno strumento, tanto maggiori sono i costi per fare pubblicità lì sopra). In più gli utenti sono bersagliati continuamente
da messaggi promozionali e troppi annunci (e per lo più di scarsa qualità) che non fanno altro che aumentare la confusione nella loro mente
- Banner e immagini fatti male: se lavorare con la grafica, soprattutto online, non è il tuo mestiere, fatti aiutare subito da un grafico specializzato in pubblicità su internet. Infatti devi sapere che un banner o una “creatività” (questo è il termine generico con cui si indicano le immagini sul web a scopo pubblicitario) con un brutto messaggio o una grafica poco accattivante performa fino a 10 volte meno di quelle fatte bene… e ciò si traduce in tassi di click (CTR) molto bassi e a costo per click (CPC) molto più elevati
- Landing page imbarazzanti:
una volta che l’utente clicca sul tuo annuncio, deve arrivare su una pagina di destinazione fantastica, che lo convinca a fare quello che vuoi tu, ovvero concludere l’acquisto o compilare un form
con i dati. Ma se l’utente atterra sulla home page generica del tuo sito dove non c’è nemmeno una call to action è la fine
- Poca credibilità sulla landing page: può darsi che tu abbia lavorato bene e gli utenti atterrino su una pagina di vendita strepitosa… eppure non comprano o non cliccano. Perché? Può dipendere dalla mancanza di sufficiente credibilità. Questo succede a prescindere dal fatto che tu venda articoli sportivi o gioielli. Intorno alla pagina di destinazione devi aver costruito un contesto il più credibile possibile. Altrimenti gli utenti (ovvero traffico pagato anche a caro prezzo) se la daranno a gambe dal tuo sito vanificando tutti i tuoi sforzi. Ricorda infatti che il risultato finale di una campagna è buono se tutti i passaggi sono ottimizzati, dal messaggio pubblicitario al pagamento finale
- Scarsa coerenza tra annuncio e termine di ricerca. Se usi Google ADS devi impostare le keywords il più vicino possibile alla perfezione, altrimenti l’utente troverà una discrepanza tra quanto ha cercato e l’annuncio che gli viene mostrato. In questo caso il rischio è duplice: o “scarterà” al volo il tuo annuncio (che tu paghi lo stesso) oppure, peggio ancora, cliccherà ma si renderà conto di essere “finito nel posto sbagliato”… e uscirà dal tuo sito il più velocemente possibile
- Annuncio poco chiaro: quando crei una campagna pubblicitaria assicurati che l’annuncio sia cristallino e curato. Quante volte ti sei imbattuto in annunci pieni di ripetizioni o di parole inutili? Insomma, fatti male già al primo sguardo
- Mancanza di web analytics: lo abbiamo già detto tante volte e questa dimenticanza non è tollerabile, soprattutto perché è l’unico fattore che puoi controllare tu al 100%
(cosa che non puoi fare con il mercato, per intenderci). Se decidi di investire soldi in una campagna pubblicitaria devi quindi analizzarne l’andamento per capire se sta andando bene o meno, in modo da poter calibrare eventuali aggiustamenti e sapere quale elemento deve essere modificato
perché non sta performando come dovrebbe
- Non fai abbastanza test: per quanto tu possa conoscere il tuo mercato, vantarti di capirlo e sapere esattamente ciò che vuole (il che è già un ottimo punto di partenza, intendiamoci) la regola #1 del marketing vuole che sia proprio il mercato ad avere l’ultima parola. Per questo è importante provare sempre almeno 4/5 messaggi differenti, misurare la risposta del tuo pubblico e decidere quale è quello “vincente” (e che ti permetterà di guadagnare tanto e a lungo) e quelli che sono appena sufficienti e non ti garantiranno i margini e i ricavi sperati.
Se questi sono gli errori più comuni, che valgono con ogni tipo di pubblicità online, eccoti 5 consigli veloci per sfruttare al meglio la rete Display di Google.
- Sfrutta il remarketing: punto fondamentale è targettizzare gli utenti che hanno già interagito in qualche modo con il tuo sito o il tuo brand in modo da andare a colpire persone che già ti conoscono e che sono potenzialmente interessate a quanto proponi. È il principio per cui quando vai a visitare un sito, per esempio di scarpe sportive, il giorno dopo navigando online trovi su altri siti pubblicità relative a quelle scarpe che stavi guardando o in generale alla categoria scarpe da ginnastica
- Segui i risultati:
quando dai inizio a una nuova campagna, non partire subito in quarta ma fai prima dei piccoli test (vedi punto 8 sopra). Comincia con un budget limitato e poi eventualmente, se i risultati ti indicano che stai andando bene e che la strada è giusta, aumenta gli investimenti un po’ per volta
- Usa i posizionamenti gestiti: non lasciare che sia Google a scegliere dove pubblicare i tuoi annunci tramite i posizionamenti basati sugli interessi del pubblico. Scegli tu su quali domini vuoi che vengano effettivamente pubblicati i tuoi annunci display: preferisci siti frequentati dai tuoi utenti (qui conta quanto bene conosci il tuo pubblico) e poi eventualmente, aiutandoti con Google Analytics per capire come gira il vento, espandi la tua campagna
- Crea annunci non soltanto visuali ma anche in formato testuale: cerca di includere tutti i formati visuali possibili, usando anche il testo. Ricorda che non tutti i posizionamenti consentono di pubblicare tutte le tipologie di formati, quindi potresti rischiare di non vedere i tuoi annunci su determinati siti perché il formato non è accettato. Meglio creare gruppi di annunci separati in formati visuale e in formato testuale
- Scegli la semplicità: i tuoi annunci devono essere semplici e immediati, coinvolgenti ma anche immediatamente comprensibili. Non lanciarti in annunci fantasiosi dove poi non si capisce neanche cosa stati proponendo, perché butteresti solo soldi al vento.
Ricapitolando…
Autore

Guglielmo Arrigoni
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