Perché se non sai fare pubblicità nel modo giusto la tua azienda è destinata a fallire

Le anatre depongono le loro uova in silenzio.

Le galline invece schiamazzano come impazzite.
Qual è la conseguenza?
Tutto il mondo mangia uova di gallina
(Henry Ford)

Basterebbe questa famosa citazione per farti capire l’importanza di fare pubblicità alla tua azienda.  Se non promuovi il prodotto che vendi o il servizio che offri come speri che i clienti possano trovarti?

Per qualunque imprenditore è fondamentale far sapere in primo luogo che esiste e in secondo che il prodotto che propone è di buona qualità.  Pensa a quanto spendono le multinazionali in pubblicità: un mare di soldi!

Nel 2015 in Svizzera i marchi più pubblicizzati sono stati Apple iPhone 6, McDonald’s, Jaguar XE, Mazda 2, Trivago.ch, scuola club Migros, BMW, Nestea Ice Tea, Visilab e Suva. Certo, loro ne hanno da investire, ma se li considerano, appunto, un “investimento” e non una spesa, un motivo ci sarà!

Il mezzo più efficace per acquisire clienti, inutile dirlo, è ancora il passaparola , tanto semplice e gratuito all’apparenza quanto difficile da conquistare. È per questo che, pur in tempi di crisi come quelli che stiamo attraversando, il mercato pubblicitario ancora tiene.

Basti citare questo dato: nel mese di agosto 2015 la spesa del settore pubblicitario elvetico si è attestata a 314 milioni di franchi, lo 0,8% in più dello stesso periodo del 2014.

“Ok… e quindi?”, penserai tu?

E quindi la cosa interessante, al di là del totale, è andare a vedere dove sono stati spesi tutti questi soldi.

La parte del leone la fa ancora la televisione cui è andato il 32% del totale, seguita dalla stampa (quotidiana, regionale e settimanale) che ha portato a casa il 27%. Il 16% è andato ai periodici destinati al grande pubblico o alla finanza. La pubblicità online si è accaparrata il 3%.

Questo cosa significa?

Significa che il pubblico (e quindi il mercato) oggi è in continua evoluzione: non è più come una volta quando la clientela la intercettavi tramite tv e giornali. Oggi il pubblico devi immaginarlo come qualcosa di fluido, come una corrente, che si muove da un posto all’altro.

Prendiamo ad esempio il web: hai idea di quanti siano i “luoghi” in cui si muovono gli utenti? I singoli siti, Google, Facebook, Youtube, Twitter, Linkedin…per citare solo i più diffusi.

Il segreto per fare una pubblicità efficace è quello di seguire il pubblico dove si sposta.

Devi intercettarlo nel suo movimento, portando il tuo messaggio dove effettivamente si trova.

“Ok, e quindi in questo marasma quale canale devo scegliere?”.

La domanda è legittima e la risposta non è così scontata.
Non esiste un mezzo più potente di un altro, così come non esiste una strada giusta e una sbagliata. La tv va bene, la radio anche, così come i giornali e internet.
Semplicemente, dal momento che il mercato oggi è così variegato, anche il tuo approccio deve considerare più fronti.

Quello che voglio dirti è che non è sufficiente un solo mezzo : certo, per questioni di budget, investire in tutti sarebbe impraticabile. In primo luogo hai quindi bisogno di elaborare una strategia di marketing in base al prodotto/servizio che vendi e al target, ovvero il cliente tipo, cui ti riferisci.

In base a questi due elementi potrai scegliere il mezzo ideale su cui investire per la tua pubblicità.

Perché anche se il tuo prodotto è lo stesso, ogni media ha le sue regole, le sue modalità, il suo linguaggio, i suoi tecnicismi che devi conoscere per non buttare via soldi inutilmente e rischiare di perdere fette importanti di clientela.

E allora un concetto che devi tenere bene a mente è quello di ROI (Return on investment ovvero Ritorno sull’investimento). La regola è semplicissima: devono rientrarti più soldi di quelli che hai investito in pubblicità, altrimenti il tuo ROI è negativo.

“Si ma come faccio a sapere con esattezza se i nuovi clienti mi arrivano grazie alla pubblicità? E soprattutto se arrivano grazie alla pubblicità fatta in radio piuttosto che quella fatta tramite volantini?”

Hai centrato perfettamente il nocciolo della questione.

Il grande dilemma tra la pubblicità tradizionale e il web marketing.

La pubblicità sui mezzi tradizionali (radio, tv, giornali, cartelloni, volantini) non ti permette di misurare il ROI. Semplicemente i “vecchi” media non riescono a tracciare il percorso che fa il cliente, non possono farti sapere se è stato più produttivo il cartellone che hai fatto mettere sulla strada per Lugano o lo spot che hai pagato sulla radio.

Considera anche un altro aspetto: uno spot in televisione o un annuncio sul giornale lo vedono tutti.

E per “tutti” intendo sia gente che potrebbe essere interessata a quello che offri, ma anche persone cui non solo non interessa, ma cui non interesserà mai nella vita.
Con loro i tuoi soldi sono stati buttati via.

Se tu ad esempio vendi attrezzature sportive per lo sci e decidi di investire sulla tv o la radio il tuo annuncio verrà sentito sicuramente anche da qualche patito degli sport di montagna, ma pure da amanti delle immersioni subacquee che mai metterebbero piede oltre gli 800 metri, da bambini (!), anziani (!!), gente che odia lo sport eccetera eccetera.

Capisci con quanti ipotetici “mai clienti” hai sprecato il tuo denaro?

Pensa invece alla possibilità di fare una pubblicità mirata solamente ai clienti “in target” (per usare un’espressione per addetti ai lavori), ovvero destinata esclusivamente a persone che sono potenzialmente molto interessate ai tuoi prodotti, posizionata proprio nei luoghi che queste persone frequentano.

Questo è il grande potenziale del web marketing.

Con la pubblicità su internet tu puoi seguire i movimenti dell’utente per giorni e addirittura mesi, puoi capire i suoi gusti e proporgli quindi annunci riguardanti i suoi reali interessi. Tutto questo grazie ai sistemi di analytics presenti all’interno di Internet che permettono di tracciare i dati relativi ai percorsi degli utenti.

Non solo. La pubblicità via web ha anche un altro vantaggio : ti permette di misurare esattamente, precisamente e scientificamente quanto ti rende ogni singola campagna, ogni singolo annuncio, ogni singolo “cartellone pubblicitario”.

In questo modo puoi avere ben chiaro il ROI di ogni tuo investimento pubblicitario e andare eventualmente a fare gli aggiustamenti necessari per non sprecare soldi.

Considera anche un altro aspetto. La pubblicità tradizionale, quella sul mezzo di solito più ambito e costoso, ovvero la tv, ha un carattere di interruzione.

Quante volte ti è capitato di arrivare al momento clou di un film e venire interrotto dalla reclame? E solitamente più è interessante e seguito un programma, più intense sono le pause.

Più facile a dirsi che a farsi, io non sono un informatico.

No, però anche tu avrai sicuramente un sito internet (chi non ce l’ha ormai?), che ti frutta quello che ti frutta (anzi, a dire il vero forse non sai neanche se e quanto ti frutta…). Quindi ciò che puoi fare è formarti e iniziare a capire come funziona il digital marketing (davvero!) perché: la formazione non è un costo ma un investimento su di te e il tuo futuro.

Autore

Guglielmo Arrigoni

Piaciuto l'articolo? Condividilo sui social e diventa anche tu un Supereroe Digitale 🦸che sensibilizza il territorio su queste tematiche fondamentali per il business :-)

Vuoi ricevere i prossimi articoli del Blog comodamente via email?

Iscrizione newsletter articoli DSA

Seguici sui Social

Il Digital Club

L'abbonamento per la tua Formazione Continua sul Digital.

Qui trovi tutti i video corsi online , per iniziare subito dove vuoi, quando vuoi e quante volte vuoi, proprio come su Netflix.

SCOPRI SUBITO IL DIGITAL CLUB

Seguici su Instagram

Piaciuto l'articolo?

Condividilo sui social e diventa anche tu un Supereroe Digitale 🦸che sensibilizza il territorio su queste tematiche fondamentali per il business :-)

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter e ricevi subito i tuoi Video bonus GRATUITICompila la form:

Iscrizione newsletter colonna DSA

Il Digital Club

Qui trovi tutti i video corsi online, per iniziare subito la tua Formazione Continua dove vuoi, quando vuoi e quante volte vuoi. 

Corsi con

Diploma Federale

Corso con

Attestato Federale

Articoli Recenti

Autore: Guglielmo Arrigoni 7 settembre 2025
Immagina di entrare in un negozio dove il commesso ti conosce così bene da suggerirti esattamente ciò che desideri, prima ancora che tu lo chieda. Non è magia, è hyper-personalizzazione. In un mondo in cui i clienti sono sommersi da offerte generiche, questa strategia – resa possibile dall’intelligenza artificiale
Autore: Guglielmo Arrigoni 1 settembre 2025
Entri in un negozio dove il commesso ti saluta chiamandoti per nome, conosce i tuoi gusti e ti propone esattamente quello che stavi cercando, ma poi ti accorgi che...si tratta di un robot. È ancora un'esperienza piacevole?
Autore: Guglielmo Arrigoni 3 luglio 2025
DigitalStrategies Academy si distingue come una delle prime 3 scuole in Svizzera per qualità dell’insegnamento, soddisfazione degli studenti e valore pratico dei contenuti.
Autore: Guglielmo Arrigoni 28 aprile 2025
Nel panorama digitale del 2025, il contenuto generato dagli utenti (UGC) si conferma come uno degli strumenti più potenti per le piccole e medie imprese (PMI) desiderose di aumentare le vendite e rafforzare la propria presenza online. Con l'ausilio dell'intelligenza artificiale (IA) e dell'automazione, le aziende possono ora coinvolgere i clienti in modi innovativi, trasformandoli in veri e propri ambasciatori del brand.​
Autore: Guglielmo Arrigoni 24 marzo 2025
La gamification è l’applicazione di elementi tipici dei giochi a contesti non ludici. Ma cosa significa? In parole povere vuol dire utilizzare aspetti come sfide, punti, classifiche, premi e punizioni in situazioni che con il gioco non hanno nulla a che vedere, come il marketing, la formazione, la promozione o la produttività sul posto di lavoro. Lo scopo? Quello di rendere le attività più coinvolgenti e motivanti per i partecipanti. Una delle applicazioni più diffuse e conosciute della gamification nel marketing sono i programmi fedeltà: chi non ha mai fatto una raccolta punti sia in modo tradizionale, ritagliando il coupon dalla confezione e applicandolo su una scheda cartacea, sia attraverso le carte fedeltà? Questi sono esempi basilari di gamification che funzionano ancora ma, vista l’età, possono essere noiosi o poco coinvolgenti. Oggi le strade sono molte e più articolate e, a livello di marketing, la gamification è un asso nella manica non da poco.
Altri post

Ti potrebbero anche interessare:

Autore: Guglielmo Arrigoni 7 settembre 2025
Immagina di entrare in un negozio dove il commesso ti conosce così bene da suggerirti esattamente ciò che desideri, prima ancora che tu lo chieda. Non è magia, è hyper-personalizzazione. In un mondo in cui i clienti sono sommersi da offerte generiche, questa strategia – resa possibile dall’intelligenza artificiale
Autore: Guglielmo Arrigoni 1 settembre 2025
Entri in un negozio dove il commesso ti saluta chiamandoti per nome, conosce i tuoi gusti e ti propone esattamente quello che stavi cercando, ma poi ti accorgi che...si tratta di un robot. È ancora un'esperienza piacevole?
Autore: Guglielmo Arrigoni 3 luglio 2025
DigitalStrategies Academy si distingue come una delle prime 3 scuole in Svizzera per qualità dell’insegnamento, soddisfazione degli studenti e valore pratico dei contenuti.
Altri articoli